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domenica 9 dicembre 2012

Un pomeriggio intorno a un tavolo pieno di libri



Al Laboratorio permanente per la Pace si è svolto il primo incontro del gruppo di studi in rete con il MCE “Osservatorio sulla narrativa per l’infanzia

Il gruppo nasce dalla voglia di approffondire il nostro rapporto di adulti che leggono libri ai bambini, e capire meglio cos'è un libro cosidetto per l'infanzia. Soprattuto ci interessava parlare del libro illustrato. L'osservatorio cioè voleva essere una torretta alta e sbilenca sul mondo delle figure e delle storie che raccontano anche attraverso le figure.

Questo è brevemente quello che è accaduto in quel pomeriggio piovoso.


Abbiamo cominciato sfogliando dei libri che Sandra e Barbara hanno portato da casa e che sono legati alla loro infanzia. Sono apparsi così sul tavolo una serie di libri molto diversi tra loro:  un libro autoprodotto, alcune storie classiche illustrate  negli anni ‘60 (gli album che accompagnavano i dischi delle famosa serie "A mille ce n..."), e il fantastico “ Fiabe e racconti”  volume della mitica  enciclopedia “I Quindici”.

 Abbiamo fatto alcune riflessioni su come il nostro immaginario si costruisca in molta parte attraverso le immagini che assorbiamo da piccoli,  sulle impressioni e le sensazioni che rimangono in qualche modo indelebili legate alle immagini o al modo in cui i libri ci sono stati presentati o raccontati dagli adulti presenti nella nostra infanzia

Si è introdotto la differenza tra libro illustrato e album illustrato, cercando di definire più in particolare che cos’è l’album  illustrato , quali sono le sue caratteristiche particolari: la variabilità dei formati, la doppia pagina, la forte interdipendenza di testo e immagine, il doppio codice iconico-testuale. 

Si sono guardati come esempi alcuni testi presenti nella biblioteca del Laboratorio permanente.
Rosso micione” di E.Battut,ed Babalibri
Vorrei avere” di G.Zoboli e S.Mulazzani,.ed Topipittori
 
Abbiamo letto integralmente il bellissimo “Nel paese dei mostri selvaggi” di M.Sendak,ed Babalibri e ci siamo soffermati nell’analisi del libro, osservando come l’autore utilizzi lo spazio della pagina come parte integrante della comunicazione narrativa.

Poi, tenendo conto che la maggior parte delle partecipanti al gruppo lavora con bambini del nido o di spazi gioco, si sono sviluppate alcune riflessioni sulla modalità di proporre i libri ai bambini della fascia 0-3 anni, sottolineando  anche la versatilità del libro come oggetto interessante, e della lettura insieme come relazione ludico-affettiva potente.
 
Abbiamo poi cominciato ad interrogarci e riflettere sulla nostra idea di infanzia  concludendo con la lettura integrale di “Che cos’è un bambino ?” 
di B.Alemagna ed Topipittori
Una bella domanda con cui salutarci.

post a cura di B.Hoffmann e S.Caciagli

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