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sabato 19 febbraio 2011

Con tutti i "mal di pancia"

Illustrazione di B.Alemagna
Il 18 Febbraio, si è riunito, al Laboratorio permanente per la Pace, il gruppo di studio sul tema del razzismo. Il gruppo è piccolo ma ben assortito, quindi avremo la possibilità di confrontarci da punti di vista diversi. L’incontro di oggi è servito principalmente per conoscerci un po’, capire cosa ci ha spinto a partecipare e quali siano le questioni che ci interessano maggiormente.
Intendiamo affrontare il tema del razzismo partendo da una dimensione di totale sincerità, senza ipocrisie, mettendo a nudo le nostre difficoltà, tutti i “mal di pancia” che questo tema può provocare. Con la percezione di non essere affatto indenni da idee razziste, stereotipi e pregiudizi. Accogliendo i disagi e le frustrazioni derivanti da esperienze quotidiane che ci mostrano una realtà conflittuale e problematica del rapporto con l’altro (sia  con “gli stranieri” che con “i razzisti”). La difficoltà a governare, prima di tutto in noi stessi, le emozioni che l’incontro-scontro con alcune realtà ci provoca. L’idea è quella di lavorare senza ipocrisie, senza giudicare, cercando di osservare le cose da diversi punti di vista. Dopo aver parlato per circa 2 ore, cercando di far emergere tutte le posizioni, abbiamo provato a individuare alcuni temi particolari sui quali concentrare l’attenzione:
1)      Quali sono le basi del razzismo? psicologiche, antropologiche, sociologiche. Cosa è che muove negli uomini il comportamento razzista? Che tipo di sentimenti e di emozioni sono dietro a questo fenomeno?
2)      Il tema dell’IDENTITA’, come si costruisce l’identità, come si confrontano identità diverse, che relazione c’è tra la percezione identitaria e il fenomeno del razzismo? Perché e quando l’identità si sente minacciata? Perché e quando l’atto di decentrarsi e/o di mettersi nei panni dell’altro viene percepito inutile o addirittura rischioso per la propria identità?
3)      Quali sono le possibili strategie, i comportamenti, le azioni, che ognuno di noi può mettere in gioco per  innescare un cambiamento di rotta, per sentirsi più coerenti nella relazione con l’altro e fare dei piccoli passi verso dimensioni evolutive e aperte al cambiamento (sia dentro che fuori di noi).

Ci siamo lasciati fissando un nuovo appuntamento per la fine di Marzo, al quale ognuno porterà qualcosa da discutere sul primo argomento.
 B.Hoffmann

Se qualcuno è interessato a partecipare di persona o con un contributo di riflessione e materiali può contattare Barbara Hoffmann all'indirizzo ghigoasmar@iol.it

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